Due chiacchiere con Pericolo Laguna – Il TP53
Era da un bel po’ che non facevo due chiacchiere tra il serio e il faceto con l’amico di vecchia data Pericolo Laguna – non so se qualcuno di voi lo ricorda, – una specie di mio avatar munito di branchie e rizoidi (un tipo ancestrale di radici tipiche delle alghe) in grado di sopravvivere nei posti più ameni (belli) ma anche angusti della laguna, e con qualsiasi clima!
Vi anticipo che non si parla in senso stretto di Venezia e che l’argomento trattato è abbastanza delicato ma vitale. Metto il copia/incolla della video-chiamata di ieri.
“Ciao Perin, qual buon vento?”
“Dopo te lo spiego... tutto bene all’isolotto?”
“Una favola. Adesso ho anche un alligatore e un varano del Komodo a farmi compagnia. Mi hanno risolto definitivamente il problema dell’umido... e degli ospiti indesiderati.” Ride.
“Scherzi vero?”
“Ma sì, dai. Dimmi che vuoi?”
“Allora, i social mi chiedono di fa–”
“O forse no! Chi lo sa?” Ride ancora, ma fragorosamente, tanto da far vibrare l’altoparlante.
Matto che non è altro, non mi stupirei se le tenesse davvero (quelle bestiacce) nella piccola giungla mesozoica che chiama giardino.
“Ti dicevo... mi si chiede di parlare un po’ di attualità per far girar meglio la pagina, ma a me non va tanto questa cosa, quindi ho pensato di farlo fare a te. O al limite di farlo assieme. Tipo intervista col caffè del venerdì mattino, o rubriche simili.”
“Lo capisco, sei un pusillanime.”
“Ma che dici Pericolo?”
“Temi che ti si rivolta contro, sappiamo di quanto letame giri sul web. Un post con contenuti d’attualità può sollevare interesse, ma anche risvegliare odio e imbecillità. È come guidare una betoniera strabordante di liquami a tutta velocità nel traffico in città. Alla prima curva c’è l’imprevisto e rischi di–”
“Chiaro, chiarissimo, hai reso l’idea. Passiamo oltre, a che stai lavorando?”
“A una mia nuova follia letteraria. Tranquillo, non ti chiederò di leggere il manoscritto: non saresti all’altezza.”
“Grazie della considerazione.”
“Sei mio amico, ti risparmio tempo e fatica, tutto qua.”
“Dai, dammi un bel input sull’attualità di cui parlare sul web.”
“Input?! Ma che hai visto ieri sera: Wargames anni ’80? Come parli?” Sbuffa, teatralmente. “Beh, proprio ieri ho letto una notiziona: Andrea Perin è entrato nelle grazie dell’editore di Oxford, oh là là!”
“Attualità Pericolo. Non vanità!”
“Dai, non fare il finto modesto con me. Quanto ci hai goduto?”
“Lo ammetto: una bella soddisfazione. Ma sono anche un po’... non dico incazzato, amareggiato ecco, per il fatto che prima non sia successo qui. Sai, dopo dieci anni di impegno, qualche timido segnale...”
Ride. Anzi no, se la ride compiaciuto ammiccando a qualcuno fuori schermo.
“Devo andare Perin, le oche mi stanno chiamando. Non lo senti ’sto casino?” Sta per alzarsi.
“No, aspetta! Dammi uno spunto, un’originalità delle tue, dai Pericolo dammi una mano.”
“Ah, ma allora lo vuoi davvero l’input sull’attualità? Non era la scusa per verificare: chissà se anche Pericolo Laguna – quell’eremita – ha saputo di Oxford?”
“Che scemo che sei!”
Silenzio. Vedo che si liscia la barba anziana di qualche giorno passandosi i palmi sulle guance. Riflette. Ad un tratto esclama: “TP53!”
“Prego?”
“È un gene; quello che codifica la proteina P53.”
“Continua.”
“La P53 è quella proteina che svolge un’importante funzione antitumorale. Ripara il DNA dannoso o manda la cellula pazza, quindi potenziale tumorale, in apoptosi, la fa morire insomma. Se non funziona bene può dare origine alla Sindrome di Li Fraumeni.”
“No so chi sia.”
“Chi sono Andrea. Li e Fraumeni sono i cognomi dei due scienziati che per primi l’hanno descritta, intendo la sindrome. All’epoca però non se ne conosceva l’esatta genetica ma l’hanno desunta studiando le casistiche famigliari.”
“Interessante, ma perché potrebbe interessarci tanto?”
“In un tuo romanzetto hai parlato di proteine... anzi no, di prioni. In particolare di quel dottore veneziano emigrato in America che portava il gene alterato di quella malattia letale dove non si dorme mai.”
“Romanzetto... già.”
“Dai, non fare il permaloso, ti prendo in giro. Hai mescolato la biomedicina all’arte e alla politica creando una buona mescola mai vista prima, anche se credibile. Direi con un’ottima sospensione dell’incredulità.”
“Dai Pericolo, non andare troppo sul difficile, da questa chiacchierata devo ricavarci un post interessante o coinvolgente, non una fatica letteraria o scientifica.”
“Santo Cielo Perin! Mi hai chiesto uno spunto sull’attualità e, visto che ti sei occupato di biomedicina e società, meglio di questa che vuoi?”
“Okay, continua. Scusami.”
“Ti ho pure lodato il libro... Sindone di Venezia.”
“Sindrome! Sindrome!”
Ride: “Vedi come ci caschi?”
“Continua dai.”
“Allora. Chi ha questa sindrome, che ti dicevo, ovviamente è soggetto ad ammalarsi di cancro con una certezza da fare rabbrividire. Se ti ritrovi il gene TP53 sballato, son cavoli amari!”
“Ma è comune?”
“No, fortunatamente è molto raro.”
“Okay. Però non ti seguo Pericolo. Dov’è lo spunto, l’attualità?”
“La mutazione è sì rara, a meno che... a meno che non ne sia affetto un grande donatore di sperma, porca troia!”
“Ma scherzi?”
“Per niente. Vai a leggerti l’inchiesta della BBC.”
“E adesso?”
“Un casino. Pare che dal suo seme siano nati centinaia di bambini in tutta Europa. Ho letto che l’hanno usato per quasi vent’anni. Diversi di loro sono già deceduti, e gli altri... speriamo.”
“Ma è tutto vero?! Non potevano scoprirlo prima?”
“E come? Mica puoi mappare tutto il corredo genetico di una persona prima di farla donare.”
“Che storia triste Pericolo.”
“A chi lo dici. Mi si spezza il cuore a pensare alle persone coinvolte, a tutti i figli di questo donatore. E vogliamo parlare dei famigliari?”
“Caspita. Sembra la trama di un triste e malinconico romanzo.”
“Infatti. Ma non solo. Immagina tutte le implicazioni che potrebbero nascere da un fatto così grave. Potrebbe riaprirsi un dibattito bioetico mondiale. Te la ricordi Dolly, la pecora clonata?”
“Come no. Un bel polverone.”
“Già, e non escluderei che potrebbe ri-fare capolino nella storia dell’umanità quella parola che tanto impaurisce scienziati ma anche guru delle pseudo-scienze.”
Sospiro alzando gli occhi al cielo: “Eugenetica. Già, l’eugenetica Pericolo.”
Riguardo lo schermo; è vuoto. Lampeggia la scritta verde fluo, impersonale e fredda: “Chat terminata.”
Bene, spero di avervi intrattenuto con un po’ d’attualità e magari, nella migliore delle ipotesi, avervi dato qualche spunto di riflessione.
Chi desidera approfondire questa tematica attuale trova articoli molto chiari sul Corriere della Sera o sul sito della BBC che ha fatto l’inchiesta.
Tempo fa avevo pubblicato altre chiacchierate con Pericolo Laguna, per esempio sulle grandi navi o sul M.O.S.E.. Se trovate interessanti i suoi spunti di riflessione ne pubblicherò altre... se gli va di farle.
Ciao!

